Bianca: un'artista a tutto tondo
Oggi abbiamo voluto fermarci per fare due chiacchiere con una bravissima artista di cui, in realtà, avevamo già fatto conoscenza in quanto membro del gruppo Synopia: Bianca Arnone.
Ciao Bianca, come stai?
Ciao Giovanni, bene grazie. Te?
Tutto bene. Allora, ti abbiamo già conosciuta come bassista, ma oggi scopriamo che sei anche una bravissima grafica. Da dove nasce questo tuo talento?
Grazie del complimento! Disegno da quando ero piccola, mi è sempre piaciuto sperimentare con i colori. Ho frequentato qui a Firenze il liceo artistico di Porta Romana e ho scelto l’indirizzo di grafica pubblicitaria come entrambi i miei genitori. Mi ha sempre affascinato l’arte in ogni sua sfaccettatura, forse proprio perché sono cresciuta in un ambiente dove hanno incoraggiato la mia creatività fin da piccola.
C’è qualcosa che ti piace disegnare maggiormente?
Non ho soggetti fissi, mi piace cambiare. In questo periodo sto disegnando tatuaggi, in particolare stile old school o giapponesi. Mi piace tanto anche fare ritratti realistici utilizzando il puntinismo oppure utilizzando gli acquerelli. Apprezzo moltissimo anche la tavoletta grafica, con cui mi piace inventare personaggi o ridisegnare foto.
Wow, insomma un po’ di tutto! Senti, ma ci sono dei personaggi a cui ti ispiri?
In realtà non ho una vera ispirazione, dipende dallo stile. Ho dei riferimenti “classici” della pittura rinascimentale e moderna, i grandi geni del passato hanno sempre attirato la mia attenzione.
Pensi che quella del disegno rimarrà una passione o pensi di svilupparla, che so, magari facendola diventare un lavoro?
Mi piacerebbe molto fare un corso per diventare tatuatrice, ma continuando comunque a fare grafica. Il mondo del tatuaggio mi ha sempre affascinata in quanto trovo che sia un modo molto interessante per esprimere sé stessi. Allo stesso tempo mi piacerebbe continuare ad approfondire la grafica: conoscere le regole dello spazio e del colore regala un senso di serenità, soprattutto quando si parla di un bel progetto come il vostro.
Grazie, i complimenti sono sempre ben accetti! Ora provo a metterti un po’ in difficoltà: hai qualche episodio particolare legato al disegno che ti ha segnato, in positivo o in negativo, o che comunque ti ha lasciato un ricordo indelebile?
Ne ho davvero tanti a dire la verità, ma ne ricordo due in particolare che mi hanno davvero resa felice. Il primo risale a quando vinsi un concorso di disegno a scuola: ero in prima superiore, mi ricordo che non volevo partecipare, la mia professoressa lavorò giorni e giorni per convincermi e quando la preside chiamò il mio nome e mi chiese di spiegare l’opera non ero assolutamente pronta! Mi consegnò un mazzo di fiori e il premio. Subito dopo chiamai mia mamma per farle sapere che avevo vinto, lei non si aspettava una mia chiamata durante l’orario scolastico e quindi si prese un bel colpo! Il secondo episodio, invece, risale a quando feci il ritratto al mio insegnante di strumento. Iniziai con lui chitarra elettrica quando avevo 13 anni, adesso con lui studio basso da circa 3-4 anni. Mi ha accompagnata durante tutto il mio percorso di studi e continua a farlo facendomi appassionare ogni giorno alla musica. Aveva visto un mio disegno e mi chiese se potessi ridisegnargli una sua foto; io senza dire niente iniziai a lavorarci. Glielo portai prima dell’estate, feci una corsa per finirlo perché volevo assolutamente darglielo prima delle vacanze. È stata una soddisfazione veramente grande per me riuscire a fare quel ritratto, era un piccolo modo per ringraziarlo di ogni cosa che aveva fatto durante gli anni passati!
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